La crescita della mobilità ecologica è l’obiettivo del nuovo progetto Icbi, attraverso il quale i comuni italiani diventeranno parte integrante nello sviluppo di una mobilità ecosostenibile.
Secondo studi e ricerche sull’inquinamento e, in modo particolare, sulle emissioni di Co2, circa un terzo di queste ultime sono imputabili al riscaldamento delle abitazioni, un altro terzo alle attività industriali e, l’ultimo terzo, ai mezzi di trasporto o, comunque, alla mobilità in genere: alla luce di queste considerazioni, è quindi nato il progetto Icbi, che sta vivendo in questo momento una rinascita. Il programma di Iniziativa Carburanti a Basso Impatto, che vede coinvolti anche i comuni italiani, punta sostanzialmente a promuovere una mobilità ecologica.
L’erogazione di agevolazioni è prevista per coloro i quali decidono di convertire le proprie automobili a metano, gpl o, ancora, di installare dei sistemi ibridi su veicoli di privati con propulsori euro 2 ed euro 3, la cui immatricolazione sia successiva all’1/1/1997 nella misura seguente: il contributo ammonta a 500 euro, nel caso del collaudo di un impianto gpl; a 650 euro, nel caso di conversione a metano. Di questi contributi, 150 euro vengono scontati in fattura dall’installatore, mentre che, i restanti soldi, vengono poi erogati dal progetto Icbi.
Nel caso di veicoli commerciali leggeri, M1 e N1 in particolare o utilizzati da piccoli artigiani, il contributo è pari a 750 euro per gli impianti a GPL, mentre che, nel caso di conversione a metano, la somma erogata arriva ai 1.000 euro. Dalle agevolazioni del progetto Icbi, sono escluse tutte quelle imprese che effettuano servizi di trasporto merci in conto terzi o, ancora, tutte quelle aziende che sono attive nei settori della pesca o dell’agricoltura.