Sviluppo tecnologico ed ecologia: riuscire a coniugare le esigenze di una società a fortissimo sviluppo tecnologico e un imprescindibile tutela dell’ambiente diventa oggi più un’urgenza che una mera necessità.
Piccole e medie imprese, quanto grandi realtà internazionali ne sono sempre più consapevoli, impegnando fondi e risorse nella pianificazione di processi produttivi in grado guidarli nella realizzazione di progetti in perfetto equilibri tra riduzione dell’impatto ecologico e sviluppo di articolati piani di produzione e pose in opera.
E’ il caso di IllyCaffè, che si è impegnato a proteggere le foreste coinvolte a contatto delle loro coltivazioni, o di un servizio come TreniItalia, che con il progetto di trasparenza EcoTransIT offre alle aziende un pieno supporto nello sviluppo di strategie di trasporto ecosostenibili.
Non è solo filantropia a guidare le politiche ambientalistiche di piccole e grandi imprese nella realizzazione delle loro opere. Esistono numerose normative in ambito nazionale ed europeo che mirano a tutelare natura, paesaggi, ecosistemi e nuclei abitativi, con direttive precise e scrupolose in merito.
E’ il caso del nuovo elettrodotto progettato da Terna, studiato per attraversare la collina sulla sponda orientale del lago d’Orta e destinato a raggiungere Borgomanero. Un comitato formatosi all’interno del Comune si era organizzato per bloccare la realizzazione dell’impianto già in corso d’opera protestando contro eventuali problematiche legate al progetto. E’ in casi come questo che intervengono organi preposti a valutare ipotetiche violazioni di regole e norme ambientali, stabilendo il grado sensibile di pericolosità di queste installazioni di grande portata. Come riportato dal noto quotidiano “La Stampa”, nel caso specifico il Tribunale Amministrativo del Piemonte ha respinto il ricorso, valutando la realizzazione dell’impianto sicura confermando le prime valutazioni della Regione, concordi a valutare l’elettrodotto di Terna come non nocivo: “Quanto all’obiezione che la scelta del tracciato non sarebbe stata adeguatamente ponderata, il Tar replica che l’osservazione è generica mentre considera infondata la parte del ricorso secondo cui il progetto non terrebbe in adeguata considerazione la salute pubblica, il paesaggio e la fauna che vive nei territori attraversati: le prescrizioni contenute nel progetto rivelano, dice la sentenza del Tar, che ‘l’amministrazione ha attentamente ponderato tutti i risvolti e gli effetti che il progetto poteva avere’. La sentenza sottolinea ad esempio che nel tratto fra Miasino ed Ameno si sono utilizzati particolari accorgimenti (mascheramento delel linee col verde, sostegni specifici a scarso impatto visivo) proprio nel rispetto della zona paesaggistica del lago d’Orta”.
Impegno ecologico e tutela dell’ambiente non devono passare in secondo piano, ed è compito di ciascuno di noi mantenersi vigile per tutelare il territorio. Fortunatamente possiamo al contempo trarre conforto dalla crescente sensibilità ambientale delle grandi aziende e la vigile attenzione degli enti preposti alla tutela del territorio.
Autore: Massimo Rizzo.