Dopo l’Ambientalista scettico un nuovo libro suscita accese polemiche nel mondo scientifico e ambientalista. Le argomentazioni scientifiche sempre più documentate a favore delle tesi che invitano a ragionare sul nostro modello di sviluppo danno fastidio? La domanda sorge spontanea visto lo spazio e l’attenzione di cui godono le tesi minoritarie e spesso non scientifiche di chi contesta, ad esempio, il cambiamento del clima. L’ultimo caso riguarda il nuovo libro di Micheal Crichton, State of fear, uscito negli USA da meno di due mesi e nei primi 30 nelle vendite di Amazon. Che il conservatorismo di Crichton, romanziere di successo ma non scienziato, sfociasse in posizioni negazioniste dei problemi ambientali non è cosa nuova. Già in occasioni pubbliche lo scrittore ha avuto modo di illustrare il suo pensiero. La novità sta nello spazio che queste posizioni, palesemente non condivise dalla comunità scientifica internazionale, hanno riscosso e continuano a riscuotere sui grandi media, ultimo il Corriere della Sera. Dispiace poi che spesso, in questi casi, la replica di chi contesta queste uscite non goda della medesima attenzione.
Sono gli ambientalisti ad essere catastrofisti o i media ad essere malati di sensazionalismo? Verdenatura apre il dibattito, commenti a disposizione.